Buongiorno lettori ✨
Oggi è il secondo giorno di questo misterioso e intrigante Blog Tour, dove vi parlerò dei personaggi e ambientazione di Jack lo Squartatore, il primo volume di questa tetralogia che sta coinvolgendo tantissimi lettori.
Audrey Rose Wadsworth: credo che sia diventato uno dei miei personaggi femminili preferiti; mi piace il modo in cui l'autrice ha raccontato di lei, seppur non venga descritta nei minimi particolari se non per capelli neri e occhi verdi. Ho apprezzato la sua tenacia e voglia di portare avanti la passione per la Medicina legale: nonostante la sua giovane età ha dato voce a tutte quelle donne che lottano per i propri sogni. Ha trovato il coraggio per affrontare Londra nei suoi anni più bui, soprattutto quando si è ritrovata faccia a faccia con l'assassino più imprevedibile degli ultimi cento trent'anni.
Thomas Cresswell: di certo non è uno di quei personaggi che passa inosservato; il suo lato misterioso e il carattere frizzante ha fatto sciogliere non solo il mio di cuore, ma anche quello di Audrey Rose. Con suoi capelli color cioccolato, gli occhi castano dorato e il suo piccolo taccuino - sempre con sé, pronto per trascrivere tutte le informazioni utili sugli omicidi che invadono Londra -, si rivelerà un ragazzo di diciotto anni d'altri tempi con un passato ancora da scoprire, ma molto leale. Ho amato ancor di più Thomas, perché l'autrice è stata in grado di rendere questo personaggio maschile molto più comprensivo rispetto ad altri personaggi, dato che più di una volta ha incoraggiato la nostra Audrey Rose a intraprendere la sua vera passione.
Nathaniel Wadsworth: fratello della protagonista, non si separa mai dal suo pettinino, tant'è che potrebbe amare più i suoi capelli dorati alla famiglia. E' molto protettivo nei confronti della sorella ma pronto a sostenerla, soprattutto quando si tratta di sgattaiolare fuori dalla finestra e andare dallo zio, per le sue lezioni di anatomia. Viene descritto come un personaggio affascinante, sarcastico e disponibile, nonostante si mostri sempre riservato e taciturno. Ed anche lui si unirà presto alle indagini per scoprire chi si cela dietro questi omicidi brutali.
Jonathan Wadsworth: zio di Audrey Rose, è un insegnante e si occupa di patologia forense, ovvero si concentra sulle principali cause del decesso di un cadavere. Nonostante dica alla nipote che si vesta come un ragazzo, non fa altro che spronarla affinché continui a coltivare la conoscenza e l'apprendimento della Medicina legale. Per questo, all'insaputa del padre, le dà lezioni di anatomia nel suo seminterrato. Difatti, già da prima il rapporto tra i due fratelli è molto teso, avvenuto subito dopo la morte di Malina, madre di Audrey Rose e Nathaniel.
Edmund Wadsworth: il papà della nostra protagonista è molto protettivo; la rinchiude, seppur in modo simbolico, in una gabbia d'oro che, molto spesso Audrey riesce ad aprire con molta facilità, e ciò è dovuto alla passione che Audrey vuole coltivare per la Medicina legale. E' senza dubbio un personaggio spezzato dal dolore per la perdita della moglie, da rivelarsi un uomo freddo e insensibile. La chicca finale arriverà alla fine del romanzo, quando si rivelerà un padre più forte e comprensivo di quello che è stato per buona parte della narrazione.
L'ambientazione di questo primo romanzo, come ben ormai si apprende anche da ciò che abbiamo conosciuto attraverso i vari documentari su Jack lo Squartatore, è Londra nell'epoca vittoriana. L'autrice per la stesura si è affidata completamente alla vera storia, rendendo una delle città più belle di sempre una trappola mortale per le donne di quel tempo. Da lettrice ho avuto l'occasione di addentrami in una realtà a me sconosciuta, e constatare con i miei occhi che non basta solamente trascrivere dei determinati luoghi, bisogna renderli reali, soprattutto per chi ama leggere e quindi immedesimarsi al cento per cento nella lettura. Posso dire che la Maniscalco è riuscita nel suo intento, ecco perché l'ambientazione l'ho trovata una dei punti forti di questo romanzo: ha caratterizzato Londra in modo cupo e inquietante come se fossi lì ad osservare la storia da spettatrice che da lettrice. Ma noi lettori siamo anche spettatori, no?
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